Il marketing, ma più nello specifico il telemarketing può senz’altro essere definita un’attività tanto semplice quanto pericolosa sotto il profilo del trattamento del dato.
Nell’ultimo anno il Garante privacy ha in più occasioni esaminato e applicato sanzioni, anche elevate, nei confronti di trattamenti dati per attività di telemarketing contestando oltre alle carenze nelle misure tecniche e organizzative l’assenza di una base giuridica valida. Infatti, il Garante ha spesso riscontrato il reiterato invio di comunicazioni commerciali:
a) in assenza di consenso degli interessati;
oppure
b) nonostante l’iscrizione delle utenze telefoniche nel Registro pubblico delle opposizioni.
Nel telemarketing, infatti il Registro delle opposizione ha un ruolo fondamentale ed è destinato ad aumentare alla luce delle modifiche legislative che nel corso dell’anno diventeranno operative.
Vediamo di cosa si tratta.
Indice
Che cos’è il Registro pubblico delle opposizioni
Il Registro pubblico delle opposizioni è un servizio pubblico pensato per offrire agli utenti la possibilità di tutelarsi rifiutando che il proprio numero di telefono e l’indirizzo di casa vengano usati per fini di marketing. L’interessato che si iscrive dichiara la propria contrarietà a ricevere materiale pubblicitario cartaceo o telefonate promozionali o entrambe le categorie. Il servizio è stato istituito nel 2010 (D.P.R. n° 178/2010 e aggiornato con il D.P.R. n° 149/2018) e permette all’utente di opporsi all’utilizzo per finalità pubblicitarie dei numeri di telefono di cui si è intestatari e dei corrispondenti indirizzi postali associati, presenti negli elenchi pubblici, da parte degli operatori che svolgono attività di marketing tramite il telefono e/o la posta cartacea.
Come funziona oggi?
Allo stato attuale, in attesa dell’implementazione effettiva delle nuove regole approvate a gennaio 2022, il Registro pubblico delle opposizioni, funziona come una sorta di blacklist. I numeri e gli indirizzi inseriti non possono essere utilizzati dagli operatori e dai loro call center per finalità commerciali. Dunque se un numero è inserito nel Registro, un’azienda non potrà utilizzarlo per finalità commerciali.
Quindi, lato consumatori per non ricevere offerte commerciali è sufficiente iscriversi al registro, lato aziende il servizio comporta una sorta di match delle liste che si vogliono utilizzare per l’attività di telemarketing con gli utenti iscritti nel registro che vengono eliminate dalle liste utilizzabili. Le liste “ripulite” hanno una validità di quindici giorni.
Il servizio è a pagamento e varia in ragione del numero di utenti da verificare.
Se un operatore nonostante l’iscrizione nel Registro pubblico delle opposizioni si serve di un numero o un indirizzo per procedere a finalità commerciali, rischia di essere sanzionato. In quel caso infatti si incapperebbe nella violazione del diritto di opposizione, le cui conseguenze sono stabilite dall’articolo 83 del GDPR.
Le novità.
Il 21 gennaio 2022 il Consiglio dei ministri ha approvato la riforma che potenzia il Registro pubblico delle opposizioni, modifiche che erano attese dal 2017.
E’ stata introdotta la possibilità di opporsi alla ricezione delle chiamate indesiderate effettuate tramite sistemi automatizzati e di iscrivere anche numeri che non compaiono dell’elenco telefonico.
Ma sono due le novità più rilevanti.
La prima l’allargamento del registro anche ai numeri di cellulare.
Una modifica necessaria, in quanto in questi anni la presenza dei soli numeri di telefonia fissa nel Registro ha reso lo strumento sempre meno utilizzabile visto il progressivo calo delle utenze fisse (nel 2011 il 68% degli italiani aveva ancora un telefono fisso in casa, percentuale che è scesa sotto il 59% già nel 2018, dati Censis). Viceversa, in considerazione dell’elevato numero di telefoni cellulari nel nostro Paese (80 milioni di dispositivi per 60 milioni di persone) sempre più utilizzati per indesiderate telefonate pubblicitarie ogni giorno, la necessità di una modifica era diventata improcrastinabile .
Con la riforma anche i numeri di cellulare potranno essere inseriti nel registro.
Nel dettaglio, quindi, il Registro esteso ai cellulari consentirà di esercitare il diritto di opposizione al trattamento dei propri dati per fini di invio di materiale pubblicitario, di vendita diretta, di comunicazione commerciale o per il compimento di ricerche di mercato effettuate tramite l’impiego del telefono mobile.
Ma, a parere di chi scrive, la novità più significativa, è rappresentata dall’automatica decadenza di tutti i consensi rilasciati agli Operatori per l’utente che si iscrive al Registro.
In altri termini, l’iscrizione al nuovo Registro comporterà la decadenza dei consensi precedentemente rilasciati dagli utenti per chiamate con finalità commerciali con e senza operatore umano, ad eccezione di quelle svolte dai soggetti che hanno raccolto un consenso nell’ambito di un contratto attivo (o cessato da non più di trenta giorni) per la fornitura di beni o servizi. Prima delle modifiche di gennaio, infatti, se l’utente aveva rilasciato un consenso specifico al marketing, questo avrebbe prevalso sull’iscrizione al Registro. Viceversa, con la modica approvata, il Registro prevale sempre per il telemarketing, anche in presenza di un consenso ad hoc.
Questo comporta che gli operatori di telemarketing saranno obbligati a consultare frequentemente il Registro e comunque prima dell’avvio di ogni campagna pubblicitaria per verificare i numeri che intendono contattare.
Resta, invece, invariata la possibilità di opporsi al marketing cartaceo verso gli indirizzi postali presenti negli elenchi telefonici per tutti i cittadini che hanno deciso di pubblicarli in tali elenchi in associazione alle proprie numerazioni.
Il provvedimento del Consiglio dei Ministri diventerà operativo con decreto del Presidente della Repubblica e la successiva pubblicazione in Gazzetta Ufficiale. Successivamente il Ministero dello Sviluppo Economico darà il via ad una campagna informativa tramite la quale i cittadini saranno informati sulle procedure di attivazione del Registro Pubblico delle Opposizioni.
La concreta attuazione delle nuove misure avverrà entro 120 giorni dalla pubblicazione in Gazzetta Ufficiale e comunque non oltre il termine massimo del 31 luglio 2022.